Convention con leggero retrogusto formativo
Per Italian Exhibition Group, il più importante exhibition & convention provider italiano, Enzo Memoli ha progettato l’architettura formativa della due giorni di convention di fine anno e condotto l’evento alternando interventi dal “leggero retrogusto formativo” – capaci di ben sistematizzare e sottolineare quanto detto dal top management – con divertenti e utili lavori di gruppo che, esaltando stress e paradossi propri del mondo degli eventi, hanno coinvolto anche i più riluttanti e aumentato il senso d’appartenenza, dimensione fondamentale per vivere pienamante i benefici dell’integrazione fra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza che nel 2016 ha dato vita al player fieristico leader in Italia per manifestazioni organizzate direttamente.
L’intervento, ben integrato nel programma della convention 2017 di IEG – rivolto ad un target di circa 400 partecipanti – è stato strutturato su 5 momenti formativi contestualizzati alle vari fasi dell’evento modulati e ritmati da differenti metodologie d’azione:
- Copertina | Intro & Ice breaking
- Intervento sul tema del team working | La lezione spettacolo
- Progetti Sfidanti vs Progetti Sfiganti | Lavori in sottogruppi
- Presentation | Condivisione in plenaria
- Take Away Time | Restituzione
“Ho conosciuto Enzo Memoli in occasione della nostra ultima Convention Aziendale, che peraltro doveva sancire i risultati raggiunti dopo il primo anno di integrazione tra due aziende leader, quali Fiera di Vicenza spa e Rimini Fiera Spa. E’ stata anche l’occasione per lanciare il nuovo modello organizzativo dell’azienda, dal quale scaturirà la nascita di una nuova cultura aziendale. Tutti temi, quindi, molto delicati e cruciali per la nostra realtà. Enzo Memoli, ha saputo in quel contesto coniugare intelligentemente momenti di approfondimento e momenti di alleggerimento, usando metafore e racconti particolarmente selezionati per il raggiungimento degli obiettivi concordati, ben dimostrando un’alta e sofisticata capacità di affrontare i temi più delicati con la giusta concentrazione ma anche con un’innata empatia comunicativa che ha così reso “facili” la trasmissione e l’esplicitazione di concetti, tutt’altro che scontati nella rappresentazione all’audience.”